C’era un tempo in cui il porto di Licata era floridissimo, la città era stata scelta come scalo dalla Compagnia di Navigazione fondata da Vincenzo Florio per la movimentazione di merci, zolfi e prodotti agricoli e persone, dalla costa meridionale della Sicilia verso la linea di ponente

Ciò bastò al viaggiatore per restare a Licata e cominciare a sperimentare i prodotti che la terra offriva, in Sicilia la novità era la presenza di un Elisir, il primo dove abbiamo gli elementi classici del territorio, come la presenza del Marsala come base e dei semi di finocchio, chiodi di garofano e cannella con un sottofondo di menta.


I confini tra le professioni del droghiere, del farmacista e dell ’erbolaio in questo periodo storico erano talmente confusi che non sappiamo con esattezza cosa pensasse di ottenere l’anonimo viaggiatore, di fatto la sua ricetta, per gran fortuna da me è stata ritrovata ed è stato l’ inizio di una grande sperimentazione che mi ha portato in viaggio tra i Greci e gli Arabi che da Licata sono passati e grande impronta hanno lasciato

Quella tra la distilleria e la Sicilia non è una storia nuova, bisogna partire dal Medioevo, quando gli arabi conquistarono l’isola e introdussero tra le altre cose, alambicchi, storte, calderoni, segnando l’inizio dell’era dei distillati sebbene limitata a scopi medicamentosi.

Il passaggio ad uso alimentare avviene per opera dei conventi dove arrivano spezie dal continente americano e nascono i primi rosoli

E così dalle mani operose di suore e nonni sono nati i miei spirits siciliani contemporanei.

Un passaggio che attinge inevitabilmente al passato, ma resta fedele alle risorse del territorio, si fa presente e futuro, grazie a nuove tecniche , attrezzature sofisticate che incontrano l’arte della mixology